Cosa mettere e cosa non mettere in un tritarifiuti?

È vero che il tritarifiuti è in grado di dare seconda vita a gran parte dei residui organici, ma sarebbe sbagliato considerarlo alla stregua di un bidone della spazzatura.

Il termine tritarifiuti può essere fuorviante, dal momento che non tutti i residui di cibo possono essere smaltiti da un dissipatore alimentare, sebbene vi siano comunque delle differenze tra i diversi modelli. Vediamo, in linea di massima, le regole generali per non compromettere il suo funzionamento.

Cibi non idonei al tritarifiuti

In linea di massima, i tritarifiuti possono macinare praticamente qualsiasi cosa tu gli lanci. Il tuo impianto idraulico, tuttavia, è un’altra storia: grassi, oli, bucce e cibi cremosi come il burro possono causare facilmente intasamenti. Pur essendo allo stato liquido, quei materiali possono rassodarsi e creare problemi all’impianto.

A volte è inevitabile che piccole quantità di grasso finiscano nello smaltimento, pensa alle verdure saltate o alle salse cremose, motivo per cui dovresti sempre usare acqua fredda quando usi il dissipatore. L’acqua fredda è fondamentale fa solidificare piccole quantità di grasso prima che raggiungano le tubature, riducendo le possibilità di un intasamento. Riepilogando, cos’altro è meglio non buttare?

• Alimenti ricchi di amido. Grandi quantità di alimenti ricchi di amido come riso, pasta e patate si scompongono in una poltiglia che può ostruire lo scarico e anche intasare lo smaltimento
• Verdure fibrose e bucce. Anche il sedano, le bucce di mais, i carciofi, i baccelli di edamame, gli asparagi e il rabarbaro sono problematici. I tritarifiuti premium con tecnologia multi-macinazione possono gestire alimenti fibrosi in piccole quantità. Ma i materiali fibrosi tendono a passare attraverso la maggior parte dei tritarifiuti e si appallottolano nelle tubature, causando ostruzioni.
• Gusci d’uovo, crostacei e fondi di caffè. Sembrano scarti innocui, ma si decompongono rapidamente e una grande quantità si accumula e blocca lo scarico, soprattutto se hai tubi più vecchi. Lo stesso vale per i crostacei e i fondi di caffè, che non si rompono facilmente e sono anche piuttosto oleosi: un doppio smacco.

Alimenti che puoi eliminare con il tritarifiuti

Fondamentalmente, tutti gli altri alimenti, dai noccioli di pesca alle pannocchie di mais alla bistecca cotta, possono essere macinati e gettati nello scarico. Un tritarifiuti è in grado di triturare anche piccole ossa, poiché le macine sono estremamente solide.

Cosa è in grado di macinare un dissipatore senza problemi?

• Scorze di agrumi. Non solo aiutano a pulire naturalmente il tritarifiuti, ma lasciano anche un profumo gradevole e fresco.
• Fondi di caffè: ci sono alcune teorie contrastanti su questo ma, in linea di massima, piccole quantità di fondi di caffè risultano innocue. Il problema non sorge nel tritarifiuti ma nello scarico: se un’eccessiva quantità di caffè si accumula può creare ingorghi, essendo un materiale ricco di olio.
• Avanzi di carne cotta. Gli avanzi di carne della cena sono adatti al tritarifiuti, evitando grosse quantità e pezzi grandi.
• La maggior parte della frutta e della verdura. Quasi tutti i frutti possono essere gettati nel tritarifiuti e anche la maggior parte delle verdure, considerando sempre le eccezioni menzionate sopra.

Nota bene che grandi detriti alimentari potrebbero non rappresentare un problema in una casa nuova con una rete di tubi di scarico in PVC incontaminati, ma i rischi di intasamento aumentano notevolmente se si dispone di vecchi tubi di scarico in ghisa.

Se hai intenzione di macinare regolarmente ossa (e comunque mai più grandi di una costoletta) e altri alimenti duri, come noccioli di frutta e pannocchie di mais, opta per un tritarifiuti con più potenza, come ad esempio il dissipatore Franke te75. Maggiore è la potenza del tritarifiuti maggiore sarà la varietà degli scarti che sarà in grado di elaborare.