Rum: come riconoscere quello di qualità

Rum: come riconoscere quello di qualità

Impossibile non aver mai assaggiato il rum almeno una volta nella vita. È una bevanda alcolica che spesso fa capolino nelle serate con gli amici, specialmente durante le stagioni più fresche, magari accanto a un fuoco scoppiettante o a un buon sigaro, o ancora accompagnato da un pezzetto di cioccolato fondente.

Ciò che forse non tutti sanno è che il rum è molto più diffuso di quanto si pensi, non solo come bevanda da sorseggiare, ma anche come ingrediente per numerosi cocktail e piatti della cucina tradizionale. Basti pensare ai dolci tipici come i cuneesi piemontesi al cioccolato, o ai grandi classici come il babà e la torta Saint Honoré.

Ma quando si tratta di scegliere un buon rum, sia per la preparazione di ricette in cucina che per un semplice momento di relax, come possiamo orientarci? Scopriamolo insieme!

Scegliere un buon rum: 4 parametri da considerare

Nel vasto mondo dei rum, esistono numerosi tipi tra cui scegliere. Esiste un rum preferibile rispetto agli altri? In realtà, dipende interamente dai gusti del consumatore. Ad esempio, utilizzando il succo di canna da zucchero si ottiene un rum con note erbacee, noto come rum agricolo di stampo francese. Al contrario, dalla melassa e dal miele si ottengono rum leggermente più dolci con un aroma di caramello, spesso associati agli stili spagnolo o inglese. Per chi si avvicina per la prima volta al mondo dei rum, potrebbe essere consigliabile optare per un rum di stampo inglese o spagnolo, come ad esempio un rum proveniente da Barbados o Trinidad, poiché risultano più accessibili e tradizionali. Ma vediamo alcuni aspetti da considerare prima di passare all’acquisto.

Tempo di invecchiamento

Anche il tempo e il processo di invecchiamento giocano un ruolo fondamentale nella valutazione di un rum, e imparare a conoscere questi aspetti può essere utile per gli appassionati. Per orientarsi meglio, è importante comprendere il significato di alcune indicazioni riportate sull’etichetta:

  • Metodo Soleras. Questa indicazione si riferisce a un sistema complesso di maturazione utilizzato per diversi alcolici, come il marsala e lo sherry. Nel caso del rum, il liquido viene fatto maturare in file di botti disposte in modo piramidale, con travasi periodici e rabbocchi parziali.
  • Rum Millesimato. Si tratta di un rum ottenuto dalla miscelazione di distillati provenienti dalla stessa annata di invecchiamento.
  • Blended. Indica un rum ottenuto dalla mescolanza di distillati con differenti anni di invecchiamento. La data sull’etichetta può rappresentare l’anno del rum più vecchio, quello più giovane o una media delle annate di invecchiamento dei distillati miscelati.

Tutti i distillati presenti sul mercato raggiungono la loro gradazione alcolica di vendita grazie all’aggiunta di acqua. Alcune distillerie preferiscono utilizzare l’acqua piovana, mentre altre sono posizionate vicino a fonti d’acqua naturali, come nel caso della distilleria Diplomatico, situata ai piedi delle Ande. È importante notare che, sebbene l’acqua influenzi la qualità del distillato durante il processo di produzione, sul prodotto finale non si percepisce alcuna differenza organolettica.

Tipologia di botti e alambicchi

Solitamente, le distillerie preferiscono utilizzare botti ex bourbon, in quanto sono abbondanti e spesso facilmente accessibili nel Sud America. Successivamente, a discrezione del produttore, i rum possono subire un ulteriore processo di invecchiamento in botti di altro tipo.

Un’altra distinzione importante riguarda il processo di distillazione, determinato dal tipo di alambicco utilizzato. In generale, ci sono due tipologie principali di alambicchi: quelli a colonna (continuo) e quelli pot still (discontinuo). Gli alambicchi a colonna producono rum più leggeri, noti come “light rum”, che sono caratterizzati da un profilo aromatico meno complesso. Al contrario, gli alambicchi discontinui producono rum più corposi e complessi, noti come “heavy rum”, che presentano spesso un maggior grado alcolico e una maggiore profondità di sapore.

Rum Bianco, Ambrato e scuro

Il processo di maturazione del rum può dare vita a tre principali tipologie: il rum bianco, caratterizzato da un sapore delicato ed è spesso utilizzato in cucina e mixology, riposa per alcune settimane in botti di legno o tini d’acciaio; il rum ambrato, che viene affinato in fusti di rovere per circa 18 mesi; infine il rum scuro, più intenso e complesso, consigliato per la degustazione meditativa, il quale invecchia per almeno 2 anni in fusti di rovere.

Tuttavia, è importante considerare due elementi. In alcuni casi, il colore di alcuni rum ambrati può essere enfatizzato dall’aggiunta di caramello. Inoltre, negli ultimi anni, in Italia sono stati introdotti interessanti rum bianchi da degustazione, caratterizzati da un gusto più aromatico e persistente rispetto ai tradizionali. Solitamente, questi rum riposano in botte per circa 3 anni e vengono successivamente filtrati con carboni attivi per mantenere il caratteristico colore chiaro. Quindi, va smentito il mito che i rum più invecchiati e scuri siano sempre i migliori in assoluto.

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