I 5 birrifici (secondo noi) più belli da visitare in Italia

I 5 birrifici (secondo noi) più belli da visitare in Italia

L’Italia non è solo famosa per la sua cucina e il suo vino, ma sta guadagnando sempre più riconoscimento nel panorama della birra artigianale. Se sei appassionato di birra o ti incuriosisce scoprire il processo di produzione di questa bevanda amata in tutto il mondo, ti consigliamo di prendere nota di questi 5 birrifici, dove troverai un assaggio delle tradizioni e delle innovazioni che caratterizzano la birra made in Italy.

Birrificio Baladin – Piozzo, Piemonte

Baladin è uno dei rinomati marchi italiani di birra artigianale, noto per aver vinto numerosi premi. Tra le sue birre particolari si distinguono la scura Leon, originariamente creata come birra natalizia “Noel,” la stagionale Mielika con miele di erica, e Nora, una birra speziata chiamata “birra egizia” poiché realizzata con grano Khorasan, un cereale riscoperto in Egitto. La visita guidata al Birrificio Baladin offre una panoramica della storia del fondatore Teo e della sua prima birreria, insieme a una visita alle sale di produzione della birra con spiegazioni sulla produzione artigianale.

Birrificio Poretti – Carlsberg – Induno Olona, Lombardia

Il birrificio Poretti – Carlsberg, situato a Induno Olona nella provincia di Varese, ha una storia che inizia con Angelo Poretti, il quale, dopo un viaggio in Austria alla ricerca di maestri birrai, ha aperto il suo primo birrificio a Valganna nel 1877. Una visita al birrificio consente di osservare tutte le fasi di produzione della birra, dalla trasformazione del malto d’orzo in mosto zuccherino, all’aggiunta dei luppoli, alla fermentazione con lievito, fino all’imbottigliamento in vetro isobarico o fusti. Il birrificio utilizza un avanzato metodo di spillatura chiamato DraughtMaster, che garantisce la freschezza della birra per un mese dall’apertura del fusto, mentre il metodo in acciaio dura solo 7 giorni.

Birrificio di Quero – Quero, Veneto

Nella provincia di Belluno, oltre a scoprire la bellezza delle Dolomiti, è possibile visitare il Birrificio di Quero, un luogo in cui degustare alcune delle migliori birre artigianali della zona. Questo birrificio, nato nel 2010 dalla passione di due amici, Adriano Mondin ed Emil Bagatella, ha segnato l’inizio della loro avventura imprenditoriale con l’accensione dei fornelli del loro stabilimento. L’impianto, dotato di una sala cottura da 10 ettolitri e con una produzione standard di circa 1000 ettolitri all’anno, contribuisce alla realizzazione di una varietà di etichette, ispirate a diverse tradizioni stilistiche come quelle tedesca, belga e statunitense. Queste birre vengono servite anche in una locale taproom, denominata Osteria della Birra, situata a Busche di Cesiomaggiore.

Birra Messina – Messina, Sicilia

La storia del birrificio siciliano si estende su un secolo, dal 1923 fino ai giorni nostri. Negli anni Ottanta, durante la crisi economica, il marchio fu acquisito da Heineken, che trasferì la produzione a Massafra per ragioni logistiche. Nel 2019, l’azienda olandese decise di rilanciare il marchio Messina, introducendo una nuova birra Messina ai cristalli di sali con un design ispirato alla Sicilia, con i colori del sole, del cielo e del mare, fusi con l’arte barocca siciliana, ottenendo un notevole successo di marketing. Attualmente, la maggior parte della produzione avviene nello stabilimento di Massafra, mentre una piccola parte rimane nel storico birrificio di Messina, che è stato rilevato da 15 dipendenti determinati a preservare l’identità del marchio e a creare nuove ricette di birra.

Birrificio Forst – Lagundo, Trentino Alto Adige

La birreria Forst, situata a Lagundo vicino a Merano, è uno dei rinomati birrifici italiani che offre visite guidate ai suoi stabilimenti. Durante la visita, si svela il processo di produzione della birra, che inizia con la selezione e la miscelazione delle materie prime segrete: malto, luppolo, acqua e lieviti. Il malto viene macinato, miscelato con l’acqua proveniente dalle sorgenti locali del monte Marlengo e poi riscaldato e filtrato per ottenere il mosto. Quest’ultimo viene portato nella caldaia di cottura, dove si aggiungono i luppoli e avviene la bollitura. Da notare che il colore della birra dipende dal grado di tostatura del malto, mentre il suo sapore amaro o fruttato è determinato dalla quantità di luppolo e dalla sua origine geografica.

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