Come si fa il vino rosato?

Come si fa il vino rosato?

Una delle tipologie di vino che ha guadagnato più consensi negli ultimi anni è il rosato, grazie al colore, ai profumi, alla versatilità e alla struttura leggera, che lo rendono ideale da gustare da solo o con un’ampia varietà di pietanze. Il vino rosato gode da tempo di grandi riconoscimenti in Francia, suo luogo di origine, anche se è meno conosciuto del rosso o del bianco.

La Francia è il principale produttore di vini rosati al mondo, con i rosati provenzali tra i più famosi, che si caratterizzano per il colore pallido, il corpo leggero e gli aromi di frutti rossi e tocchi agrumati di pompelmo o pompelmo. Dal canto suo, l’Italia è il quarto produttore mondiale, dove spiccano i rosati realizzati principalmente con il metodo del salasso, che conferisce più colore e corpo al vino.

Il vino rosato bianco è principalmente ottenuto da uve rosse, anche se le uve bianche possono essere utilizzate anche in misura minore per creare la miscela ideale richiesta dall’enologo.

Macerazione breve

Esistono diversi modi per fare i vini rosati, ma il più popolare è attraverso la macerazione breve. Attraverso questo processo eserciteremo una leggera pressione (pressatura) per estrarre il mosto dall’uva, che lasceremo riposare insieme alle bucce per un certo tempo.

In questo modo il succo d’uva acquisisce il colore e altre caratteristiche della buccia del frutto (dovute all’estrazione di antociani e flavonoidi). Ricordiamo che, in genere, la polpa dell’uva non ha colore ed è, quindi, in fase di macerazione quando le particelle della buccia si dissolvono nel mosto che inizia ad acquisire il colore.

Il tempo di permanenza del mosto a contatto con le bucce determinerà non solo il colore ma anche la quantità di tannini nel vino e il suo corpo o struttura. Nel caso del vino rosso, il processo di macerazione dura diversi giorni, poiché è legato ad una prima fermentazione. Nel caso dei rosati, il tempo di contatto con le bucce è più breve e di solito dura in media 12-24 ore. Trovi qui un articolo interessante su quando travasare il vino.

Sanguinamento rosé

Il sanguinamento rosé è un processo più complesso e produce vini rosati più scuri e più intensi. In questo caso il succo si ottiene accatastando l’uva in una vasca e lasciando che il peso dell’uva faccia la pigiatura. Dopo la diraspatura e la pigiatura le uve vanno in una vasca, dove le lasciamo macerare.

Successivamente le bucce vengono separate dal mosto per gravità. Il mosto, che è più denso (ha lo zucchero), rimane sul fondo e la vasca viene “dissanguata”, operazione che consiste nell’aprire il rubinetto sul fondo e far defluire per gravità il mosto rosato.

Vino rosato per accoppiamento

Maggiore è il tempo di contatto tra bucce e mosto, più intenso sarà il colore e il sapore. Questa tipologia di vino ha le sue caratteristiche organolettiche specifiche, ed è perfetto per l’abbinamento con insalate, grigliate di pesce, crostacei, salumi o pizze, si abbina molto bene alla cucina orientale, in particolare thailandese, oltre che messicana.

Sebbene abbiamo descritto molto rapidamente il processo di produzione del vino rosato, è uno dei più complicati per ottenere un prodotto di alta qualità che delizia i palati più sofisticati e quelli che sono appena agli inizi nel mondo del vino. Proprio i suoi tratti caratteristici sono il ​​motivo per cui troviamo sempre più vini rosati nelle cantine di tutto il mondo.

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