Vinitaly: storia di una delle più importanti fiere vinicole

Foto di: Bruno Cordioli – (CC By 2.0)

Se sei un appassionato di vino, sicuramente hai sentito parlare del Vinitaly, la fiera vinicola più importante in Italia e tra le maggiori al mondo. Ma conosci la sua storia? Come è nata e come si è evoluta nel tempo? Nel nostro articolo odierno faremo un tuffo nel passato e ripercorreremo la storia di una manifestazione che è diventata il punto di riferimento per tutti gli operatori del settore vitivinicolo, dalla produzione alla distribuzione, fino alla sommellerie e ai wine lover. Scopriremo insieme come, grazie alla sua lungimiranza, il fondatore Angelo Betti ha saputo creare un evento in grado di valorizzare il patrimonio enologico italiano e farlo conoscere a livello internazionale.

Quando nasce il Vinitaly?

Il Vinitaly è una delle fiere del vino più famose e importanti a livello internazionale. Tuttavia, come tante cose, anche il Vinitaly è nato dalla necessità di risolvere problema. Agli inizi degli anni Sessanta, i due stand dedicati al vino nella Fiera dell’Agricoltura di Verona attiravano sempre meno persone.

Nel 1964 la crisi era ormai evidente: i visitatori erano attratti da mietitrebbie e trattori sempre più spettacolari, la civiltà contadina stava cambiando e gli stili di vita seguivano l’industrializzazione. Il vino non era più un alimento base della dieta, ma diventava un piacere. Serviva qualcuno che guardasse lontano, oltre le difficoltà del momento, qualcuno di coraggioso in grado di chiudere quei due padiglioni e di rilanciare, organizzando una fiera dedicata solo al vino. Questo qualcuno è stato Angelo Betti, un giornalista intelligente, che ha capito che il vino richiedeva innovazione e che aveva bisogno di essere comunicato in modo nuovo.

Betti ha rivolto la sua attenzione a uno studente brillante, Sandro Boscaini, che stava scrivendo una tesi di laurea in Economia sui canali di distribuzione dei vini in Italia. Boscaini ha elaborato idee innovative che si sono rivelate in grado di cambiare un pezzo della storia del vino italiano. Nel 1969, hanno deciso di organizzare una fiera dedicata solo al vino e hanno messo in atto un piano di quattro anni per mettere a punto la formula dell’evento. Il momento era cruciale, poiché il vino italiano stava passando da un consumo prevalentemente sfuso al vino in bottiglia.

Betti ha intuito la potenzialità economica e culturale del vino, decidendo di gettare il seme per espanderne i confini verso mete prima impensabili. Pieno di fiducia nelle potenzialità del settore, ha fatto della fiera di Verona una vetrina aperta verso il mondo. Nel 1971, la manifestazione (nota come Vinitaly – Salone delle Attività Vitivinicole) diventa una vera e propria rassegna mercantile, guidata da Mario Soldati, scrittore multiforme e regista, uno dei grandissimi del vino italiano. Assieme a Veronelli, considerato il filosofo del “Rinascimento” del vino italiano, Soldati ha guidato il Vinitaly a diventare una delle fiere più importanti del settore.

Il Vinitaly oggi

Dal 1998 in avanti, l’evento ha cercato di ottenere lo stesso successo all’estero, esportando il Vinitaly in diverse parti del mondo.

Nel 2016, la manifestazione ha visto la partecipazione di 4.300 espositori provenienti da 30 paesi diversi, mentre nel 2018 il numero è salito a 4.380. Nel 2019, il Vinitaly ha ospitato la presenza di 4.600 aziende espositrici provenienti da 35 paesi, per un totale di 100 mila metri quadrati netti espositivi. Con il ritorno alla normalità, l’edizione del 2022 si è aperta con 4.400 aziende espositrici da 19 nazioni, dimostrando la grande internazionalità della manifestazione.

Ad oggi, Vinitaly è una fiera di successo che attira produttori, esperti del settore e appassionati da tutto il mondo, offrendo loro la possibilità di scoprire le migliori produzioni italiane e di conoscere le ultime novità del settore.