Come si produce e come si lavora la lamiera?

La lamiera è un materiale derivato dalla laminazione di bramme, semilavorati di acciaio ottenuti dalla colata di metallo liquido. La lastra viene imballata in bobine di diverso spessore e diversa larghezza, in modo da facilitarne anche il trasporto.

La bobina viene quindi appiattita in modo da annullare la curvatura e quindi tagliata in fogli di dimensioni corrispondenti alle esigenze delle operazioni da eseguire. Quindi come si passa dalla lamiera al prodotto finito?

In questo articolo ci concentreremo sui processi di sagomatura e formatura, (al seguente link un approfondimento sul processo di foratura delle lamiere). Possiamo definire le operazioni di sagomatura come tutte le operazioni attraverso le quali diamo al foglio di lamiera il contorno desiderato, le operazioni di sagomatura invece sono quelle che trasformano il pezzo sagomato in un oggetto tridimensionale. Entrambe le operazioni avvengono attraverso una serie di lavorazioni che chiameremo taglio, stampaggio e piegatura.

Il taglio della lamiera

Il taglio è sicuramente la prima operazione nella fase di sagomatura della lamiera. Esistono molti metodi per tagliare la lamiera: alcuni sono adatti per l’automazione mentre altri no. Alcuni sono adatti per fogli più sottili e altri per fogli più spessi. Alcuni processi sono più veloci di altri. C’è anche una divergenza in termini di costi e precisione.

A livello industriale la tecnologia ha implementato nuove tecniche, come il taglio al plasma, il taglio laser e il taglio a getto d’acqua e ci sono diverse aziende specializzate in questa tipologia di lavorazioni. Il taglio al plasma è caratterizzato dall’utilizzo di un gas come fonte di energia che determina il taglio. Il gas esce ad alta velocità attraverso un ugello che, insieme ad un elettrodo, viene acceso da una scintilla che, a contatto con il gas, genera il plasma. Il plasma può essere utilizzato per tagliare qualsiasi spessore di lamiera fino a 130 mm, cosa che non avviene con l’attuale tecnologia laser, che è progettato per il taglio di strati sottili di lamiera.

Lo stampaggio della lamiera

Lo stampaggio consiste nella creazione di sagome e sagomature, al fine di ottenere le forme desiderate conferendo alla lamiera deformazioni permanenti. Lo stampaggio avviene solitamente subito dopo aver eseguito le operazioni di taglio e si compone di due fasi:

• taglio e punzonatura (sagomatura);
• piegatura e stampaggio (formatura).

Le operazioni di stampaggio vengono eseguite utilizzando macchine dette presse e attrezzature dette stampi che trasferiscono la forza di taglio e deformazione alla lamiera da trattare.

Il taglio permette di sagomare il perimetro della lamiera da lavorare, mentre la punzonatura permette di forare e scolpire. Entrambe le operazioni utilizzano diversi tipi di presse secondo necessità. È inoltre possibile utilizzare punzonatrici automatiche CNC a più teste, che garantiscono produttività e flessibilità estremamente elevate.

Il pezzo viene sagomato attraverso le operazioni di piegatura e stampaggio. Queste operazioni vengono eseguite con stampi composti da punzoni e matrici. Si può passare poi alla calandratura, un’operazione di deformazione che permette di conferire una certa curvatura alla lamiera (ad esempio per la costruzione di serbatoi e tubazioni di diametro medio-grande).

La piegatura della lamiera

La piegatura non è conosciuta solo nel mondo della lamiera, ma è un processo di deformazione della materiale (in fase di formatura), che segue la sagomatura.

Questa operazione viene eseguita utilizzando una macchina chiamata pressa piegatrice. Questo processo, come suggerisce il nome, prevede l’esecuzione di pieghe dritte e parallele su pezzi di dimensioni medio-grandi.